L’arte della cartapesta leccese affonda le sue origini tra il XVII e il XVIII secolo in una Lecce chiamata “città-chiesa” per la sua moltitudine di chiese che proprio in quel periodo fiorirono a Lecce. Un periodo storico che generò moltissimi maestri che dovevano adornare le chiese con le loro opere.
All’interno delle bellissime chiese barocche che popolano il centro storico della città vi sono magnifiche statue di santi la maggior parte realizzate in cartapesta.
Cartapesta e spiritualità, un binomio inscindibile
Quando parliamo di cartapesta parliamo di arte! E’ un fenomeno unico nel suo genere anche dal punto di vista della territorialità. Quando si parla di cartapesta la mente corre subito ai maestri leccesi che le hanno dato vita.
Per capire da dove nasce quest’arte devo fare un breve cenno storico. Tra il XVII e XVIII secolo Lecce vive una fiorente stagione politica, economica e artistica che rende la città “santificata” dove si avvia una forte committenza dell’aristocrazia e religiosa.
Legata e congenita all’architettura Barocca, al maestoso periodo artistico fiorito in quei secoli l’arte della cartapesta diventerà una vera e propria tradizione con opere uniche che andranno ad adornare gli altari delle chiese ed i prospetti.
Dal sacro al profano, l’evoluzione di questa arte unica e inimitabile
Chi sia stato l’inventore della cartapesta rimane tutt’oggi ancora un mistero. Si narra che furono i barbieri a lavorarla per primi tra un cliente e l’altro per ammazzare il tempo. Altri sostengono che i barbieri in realtà imitavano i lavori dei maestri cartapestai perchè affascinati dal guadagno che se ne poteva trarre.
Certo è che con i secoli vi è stata un’evoluzione di questa arte nelle sue rappresentazioni. I maestri cartapestai hanno iniziato a strizzare l’occhio al profano dando vita a creazioni di ogni genere: non più solo figure umane ma anche bracciali, ciondoli, orecchini, piante, fiori, rappresentazioni della vita quotidiana. Artisti di tutto il mondo hanno cercato di lavorare la carta come i nostri maestri salentini senza riuscire ad ottenere lo stesso incredibile risultato.
La cartapesta è “carta macerata in acqua e ridotta liquida o in pasta” ma che solo la bravura dei nostri maestri salentini rende così incredibile. L’odore della colla, della carta bagnata e dei colori è una di quelle sensazioni che non riesco a dimenticare. Passeggiare per i vicoli della città antica tra le botteghe degli artisti è una delle cose che amo di più fare. Vedere quelle abili mani lavorare la carta come fosse gesso mi fa pensare a tempi antichi e sentire grata che ci siano ancora tanti artisti che hanno reso quest’arte salentina tramandata nei secoli famosa in tutto il mondo.
Veder lavorare la cartapesta è qualcosa di assolutamente unico, una delle cose da non perdere in Salento e che anche voi dovreste ammirare. Vi aspetto sempre con fiducia ed uno sguardo al futuro nella mia Masseria per raccontarvi storie di tradizioni e arte salentina.
Andrà tutto bene.
Claudia