La Grotta dei Cervi è un tesoro nascosto sulla costa salentina a circa 30 metri sotto il livello del mare a Porto Badisco Otranto. Luogo interdetto ai più per la delicatezza dei disegni visitabile solo attraverso un tour virtuale che consente di ammirare la bellezza di un luogo antico risalente al 5600 avanti Cristo.
Il luogo è interdetto per preservare l’ambiente in modo da evitare di introdurre microbi o agenti esterni che potrebbero alterare il microclima all’interno della grotta grazie al quale le opere vivono lì da millenni. Venite con me a visitare il complesso pittorico neolitico più importante d’Europa: viaggio a Porto Badisco Grotta dei Cervi.
1970, la scoperta della Cappella Sistina della preistoria
Porto Badisco, un piccolo fiordo circondato da piante di fichi d’india e mirto e che la leggenda vuole approdo di Enea ha una costa frastagliata e pungente ed una spiaggetta incontaminata. Questo luogo nasconde un tesoro, la Grotta dei Cervi che fu scoperta casualmente da un gruppo di speleologi salentini nel 1970 durante una esplorazione.
Questa non è una grotta qualunque, la sua importanza storica è stata riconosciuta in tutto il mondo in quanto testimonia la presenza di esseri umani nel Salento già 5000 anni fa. Sulle pareti della grotta sono raffigurati i primi pittogrammi, circa 3000, che rappresentano figure umane, riti danzanti, scene di caccia di cervi. Da qui il nome “Grotta dei Cervi“.
I pochi fortunati che hanno avuto accesso alla grotta raccontano quanto sia stato emozionante trovarsi davanti a testimonianze così antiche. Lo racconta bene Leonardo Bertolucci, il fotografo che ha avuto l’onore di entrare e di ammirare dal vivo le scene dipinte sulle pareti.
“Ho provato un’emozione fortissima fin da quando mi han detto ‘Si va!’ “Trovarmi davanti ai primi pittogrammi e capire qual è la loro importanza planetaria, essere riuscito a entrare in questo mondo tagliato fuori da tutto, un mondo silenzioso dove tutto è fermo da migliaia di anni è stata una grande emozione”. Racconta Bertolucci durante un’intervista a SiViaggia.
Sulle pareti vi sono pittogrammi in ocra rossa, un uomo con i piedi palmati, pittogrammi neri fatti con guano di pipistrelli e vi è anche raffigurato il “Dio che balla”, uno sciamano danzante che è diventato un po’ il simbolo del salento. Ma tra i pittogrammi più emozionanti quelli delle impronte di mani di bambini che ricoprono le pareti di una sala.
Photo credits siviaggia.it
L’emozione della storia in un documentario in 3D
Per chi come me vuol provare emozioni forti e capire il vero valore di quest’opera che è inspiegabile a parole, può recarsi al Castello di Otranto dove in una sala trasmettono il documentario sulla Grotta dei Cervi. Documentario fedele che fa scoprire le bellezze della grotta. La sensazione che si ha guardando il documentario è unica, sembra quasi di esserci entrati e aver vissuto l’esperienza realmente!
Tutte queste bellezze si trovano a pochi chilometri da Masseria Giamarra, che come sempre vi aspetta per trascorrere delle piacevoli giornate alla scoperta di storia, arte, cultura e mare!
A presto.
Claudia